Il filo conduttore dei dipinti esposti in questa mostra è il passaggio del tempo e gli effetti che esso ha sugli oggetti e sulla
vita stessa delle persone. Dai tubetti di colore e le matite usati e consumati agli oggetti casalinghi ritrovati dopo anni di disuso e le
nature morti che utilizzano significati simbolici per meditare sulla marcia inarrestabile del tempo.
La teoria scientifica della freccia del tempo è strettamente legato all'idea della entropia e viene usata per indicare come al livello molecolare
tutto tende verso la disintegrazione ed il disordine. Ha a che fare con la direzionalità del tempo, e come la freccia punta in una direzione sola,
uno stato precedente non è più raggiungibile, l'universo finirà in una massa uniforme di molecole galleggianti separati l'una dall'altra rendendo
ogni evento impossibile.
Così è con i nostri rapporti e con il nostro rapporto con gli oggetti, ed è un tema che mi ha sempre interessato. Un oggetto in una natura morta
ha una storia e delle associazioni con le persone a cui è appartenuta e con le situazioni in cui tale oggetto è stato usato. Queste associazioni
accompagnano la lenta disintegrazione degli oggetti, ed anche dei rapporti e della vita stessa. Tutte le emozioni che sperimentiamo durante la
vita sono impossibili senza questa disintegrazione, senza la freccia del tempo.
- Justin Bradshaw