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Le vite degli altri la narrazione pittorica di Bradshaw evoca il sofisticato manierismo italiano e il realismo
fiammingo. La tecnica sorprendente conquistata in anni di capillare ricerca, conduce l'artista ad una padronanza assoluta
della gestione del colore e della luce, attualizzando la tecnica della velatura ad olio su supporti metallici (rame e zinco).
Questa magistrale dimestichezza della 'pittura a velo' consente a Bradshaw di esplorare le forme del realismo in chiave
contemporanea, declinando la narrazione verso un iperrealismo che può tranquillamente confrontarsi con i maggiori
maestri contemporanei di questa corrente, da Paul Cadden a Ralph Goings. E proprio guardando Goings, il realismo di
Bradshaw traduce l'intima narrazione del vissuto indecifrabile 'degli altri' in una dimensione pop, in una condizione
in cui gli oggetti, i corpi, assumono valenza per quello che sono, non si allontana da esse, narra la loro condizione
fuori da un ipotetico vissuto individuale. Esse appaiono, e ciò che ci restituiscono è solo il loro esserci in una
dimensione epica senza nasconderne l'inadeguatezza. Qui gli oggetti e i personaggi ritratti mostrano la loro essenza.
Essi sono senza storia e funzione, sono 'i tubetti di colore consumati e le chiavi, rimaste appese in casa inutilizzate,
per serrature che forse non ci sono più'.
- Fabio Galadini
Direttore Civitafestival